La finestra nel suo offrirsi come veduta dall’interno di uno spazio privato. La finestra come confine tra ciò che è “il fuori” è ciò che è il luogo intimo del proprio abitare. La finestra che distingue ciò che è il mondo “al di là” da ciò che è il nostro mondo privato: rifugio e protezione da pericoli e intemperie. Ma anche una finestra che ci trova curiosi contemplatori e malinconici osservatori. Una finestra che poi si da persino dall’esterno per consentirci di sbirciare l’altrui vita nonché l’altrui vivere la propria dimora.
Artisti come Magritte, Vermeer, Hammershoi e tanti altri che già abbiamo incontrato in questi ultimi due anni attraverso lo sguardo attento di Deceuninck. E così la finestra diviene anche un quadro dentro ad un altro quadro, una bellezza scenografica di un mondo estraneo che entra nel nostro mondo conosciuto. Una finestra che irrompe nello scenario di vissuti ordinari e che mostra un palcoscenico quando ci si affaccia per scorgere novità. Come quello che varie pellicole cinematografiche sogliono portarci e come quello che ad oggi ci mostrano i nostri televisori e monitor dei pc, tablet e telefoni cellulari.
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